Uno dei personaggi più incredibile del mondo del gusto e della buona cucina è certamente Dario Cecchini, macellaio toscano da 8 generazioni ma, soprattutto, grandissimo filosofo del buon cibo.
Nella sua tana, “L’Antica Macelleria Cecchini” di Panzano in Chianti, il maestro macellaio riceve ogni anno la visita di migliaia di curiosi, che giungono nel paese toscano per conoscere una delle “personalità” del gusto più importanti del panorama gastronomico italiano, ed assaggiare la vera bistecca alla fiorentina proprio li dove è nata ed è…rinata dopo il nefasto periodo della cosiddetta “Mucca Pazza” che ha privato gli amanti della buona carne, della bistecca più famosa del mondo.
Nato a Panzano, bellissimo paesino nel cuore del Chianti, nel 1955 da una famiglia di macellai da 8 generazioni, Dario trascorre la giovinezza nel paese natio per poi spostarsi a Pisa nel 1973 dove frequenta la facoltà di veterinaria. Tre anni dopo, però, è costretto per la morte della madre prima e del padre dopo a prendere in mano le redini della bottega di famiglia ed inizia, seppur senza grande esperienza (pur essendo figlio d”arte non si era mai appassionato in precedenza al lavoro del padre), il suo viaggio nel mondo dell”antica arte della macelleria.
Il fatto di seguire il mestiere di famiglia e di farlo quasi da autodidatta dopo la dipartita del padre farà acquisire al giovane Cecchini una filosofia di vita incentrata sul rispetto degli animali e delle materie prime che ha a disposizione, una visione romantica del mestiere del macellaio che lui difende gelosamente come gli antichi artigiani combattono per far rimanere vivi i mestieri di una volta.
Secondo Cecchini non esistono carni di tagli “nobili” e tagli più “poveri”, ogni singolo pezzo di carne ha la sua dignità e la sua bellezza se cucinato con il dovuto “rispetto” e con maestria. Ed è questa filosofia che lui riversa nei tre locali di Panzano dove si serve rigorosamente solo cibo della tradizione Toscana e, naturalmente, carne a iosa…
Rubo le sue parole per descrivere l”atmosfera che si “vive” all”interno dei suoi locali: “Da noi non troverete un ristorante, non troverete un “tavolino”, non troverete un menù alla carta e non troverete una carta dei viniQuello che troverete è una macelleria, con un ceppo e un bancone che sono lì da otto generazioni, una griglia e una cucina. Troverete una tavolata di sconosciuti con i quali condividerete ogni taglio, ogni contorno e ogni fiasco di vino, e troverete una squadra di ragazze e ragazzi che vi serviranno portata dopo portata di manzo, accompagnandovi in un convivio d’ispirazione rinascimentale.
Perché così come facevano i toscani già da tanti secoli, oggi, alla Macelleria Cecchini di Panzano in Chianti, popoli diversi, genti provenienti da ogni angolo del mondo e da ogni cantuccio d’Italia, si ritrovano a una stessa grande tavola per ringraziare l’animale del suo sacrificio e del dono della carne, dono che nutre la nostra vita, in un quotidiano rituale finalmente laico.Che dire? Fantastico