Chiunque abbia ospitato una cena a casa propria si è chiesto almeno una volta quale fosse il momento adatto per servire i formaggi durante il pasto. La questione è meno ovvia di quanto sembri. Ciò nasce dalla convinzione giustamente diffusa che l’ordine delle portate sia fondamentale per il successo di una cena.
I formaggi, infatti, sono anche una delle portate più complesse da inserire nel servizio. E, se da una parte, è semplice preparare un tagliere degno di una cena o un pranzo, dall’altra è più complicato scegliere quando servirli, come abbinarli e valorizzarli. Che sia pecorino romano o sardo, la domanda è sempre una. È meglio servirli all’inizio o alla fine?
In questo articolo scopriamo insieme quando portarli in tavola e come.
Le regole del galateo Nel periodo estivo è inevitabile, ove possibile, organizzare cene all’aperto nel proprio giardino. Per cui, se state pensando di organizzare una cena preparata direttamente da voi, e volete rispettare il galateo in tavola, dovrete sapere con precisione quando servire i formaggi e come inserirli nel vostro menù. In questo modo, non solo potrete gustarli al meglio ma eviterete anche di saziare subito i vostri ospiti.
Secondo le regole del galateo, l’ordine in cui vengono serviti i piatti è il seguente:
- Antipasti, prima caldi, poi freddi;
- Primo;
- Secondo;
- Contorno;
- Formaggio;
- Dessert;
- Frutta
Qualora la cena o il pranzo prevedano un piatto di formaggi per almeno 4 assaggi, allora tutto il menù dovrà focalizzarsi su questo piatto che, per la sua composizione in termini di valori nutrizionali, sarà quasi simile a un secondo piatto. È, quindi, consigliabile scegliere antipasti non troppo ricchi, e non esagerare con le salse e i condimenti del primo piatto, scegliendo infine la preparazione di un secondo leggero. Una volta terminate le portate principali, si arriverà al piatto dei prodotti caseari. Così tutti potranno godere dei sapori e delle consistenze di un tagliere di formaggi ben strutturato e bilanciato.
Tagliere di prodotti lattiero-caseari Servire i formaggi durante l’aperitivo: sì o no? Sebbene il galateo stabilisca di servire i formaggi quasi alla fine del pasto, si sta affermando sempre di più l’abitudine di prolungare il tempo di consumo di questi alimenti.
Infatti, oggi bar, ristoranti e pub offrono ai commensali piccole selezioni di formaggi come aperitivo o in combinazione con altri antipasti, disposti sul tavolo prima delle portate principali. L’usanza di servirli come aperitivo è probabilmente dovuta all’idea che, per gustare un buon formaggio, è necessario che il palato sia libero da altri gusti e sapori. Per cui, l’inizio del pasto dovrebbe essere il momento ideale. Inoltre, l’abbinamento tra vino e formaggio, tipico dell’aperitivo, è apprezzato da un numero crescente di persone ed è per questo che è sempre più richiesto.
Ma al di là dei gusti meramente personali, siamo così sicuri che sia una buona idea servire il formaggio come aperitivo? Partiamo dalle regole. Dovendo scegliere tra un minimo di 3 e un massimo di 5 formaggi per un perfetto tagliere, è importante prestare molta attenzione alla selezione, per non abituare il palato degli ospiti a sapori troppo lontani da quelli che poi troveranno in tavola. Ma va anche considerato che 4 assaggi di formaggi, di diversa stagionatura e consistenza, potrebbero risultare eccessivamente complessi in un antipasto.
Ricordiamo che la funzione dell’aperitivo è quella di stuzzicare il palato e prepararlo alla portata principale, ragion per cui è generalmente composto da piccoli stuzzichini salati che anticipano i sapori dell’intero menù. Una selezione di formaggi, dato il loro elevato contenuto di grassi e proteine, potrebbe affollare immediatamente lo stomaco e generare una sensazione di pienezza, anche prima dell’inizio della cena. Va da sé che la scelta rimane comunque personale.
Servire i formaggi a fine pasto: origine dell’usanza e le ultime tendenze Oggi i formaggi hanno assunto un’importanza tale all’interno di un pasto da diventare un piatto con una propria dignità e autonomia. Tant’è che, in alcuni casi, chiudono addirittura pranzi o cene al posto del dessert, diventando un perfetto dolce con tutte le carte in regola.
In effetti, la consuetudine di abbinarli ad altri ingredienti dolci sembra risalire all’epoca dei Romani. Infatti, questi ultimi erano abituati a consumare il formaggio a tavola abbinato ad altri ingredienti come il miele e la frutta fresca. In tal senso, bilanciavano la necessità di un dessert alla fine di un pranzo o di una cena. Ultimamente, tra gli abbinamenti più richiesti per un tagliere di formaggi “da dessert” troviamo le marmellate di arance, fichi o frutti rossi. Non solo. Vi è l’accostamento moderno anche alle composte, come quella di cipolle di Tropea.
E poi, naturalmente, la frutta fresca. Il classico tagliere di solito comprende uva, fichi e le immancabili pere. Particolare attenzione va posta, in questo caso più che in altri, alla scelta del vino. I formaggi “da dessert” richiedono vini adatti, come il Moscato. Oltre a questi abbinamenti più classici, però, da un po’ di tempo si sta affermando una nuova tendenza, quella dei formaggi preparati o stagionati con ingredienti dolci. Il risultato? Un insieme innovativo, atipico e gustoso.
Se vi stuzzica l’idea di proporre l’abbinamento durante una delle vostre cene, non dimenticate di accostarlo a cibi non troppo pesanti, perché, essendo già di per sé molto nutriente, bisogna prestare attenzione al consumo, evitando l’esagerazione
Fonte:
www.formaggifanari.it