Uno dei modi più semplici per presentare i salumi è sicuramente quello di disporli affettati su un tagliere, pratica assai diffusa che apre a un’infinita possibilità di composizioni e soluzioni creative (qui abbiamo provato a dare qualche consiglio per realizzare il tagliere di salumi perfetto), oltre ad essere molto rapida. La maggior parte delle volte, tuttavia, ci si concentra su quali affettati scegliere, come tagliare i salumi e con cosa abbinarli, senza dedicare la giusta attenzione all’elemento base (nel vero senso del termine): il tagliere.
Ecco allora una piccola guida alla scelta e all’utilizzo del tagliere per la presentazione dei salumi in tavola.
TAGLIERE PER SALUMI: QUALE MATERIALE Come sappiamo, esistono vari tipi di tagliere da cucina. I più diffusi e comuni sono senza dubbio i taglieri in legno, rustici e autentici come i salumi che vi sono adagiati. Il legno è un ottimo materiale per l’utilizzo in cucina perché ha proprietà antibatteriche e un’elevata durata nel tempo. Inoltre, quella del tagliere di legno è una superficie “viva”, che riesce a rimarginare i tagli lasciati dalla lama del coltello con il tempo. Molto importante è scegliere un tagliere in legno duro e con grana fine, in cui la grandezza dei pori sia ridotta in modo da non lasciare solchi dove potrebbero facilmente depositarsi residui di cibo.
Le alternative al tagliere in legno sono costituite dai taglieri in plastica e in silicone: materiali meno delicati e più resistenti del legno, con il vantaggio di poter essere puliti con agenti più aggressivi, ma sicuramente meno scenografici e di effetto da presentare in tavola. Se cerchiamo il fascino e l’estetica allora possiamo ricorrere anche ai taglieri da cucina in vetro, che però hanno alcune controindicazioni: possono rompersi più facilmente (tagliando, ma anche durante il lavaggio) e rovinare le lame dei coltelli.
FORMA E DIMENSIONI DEI TAGLIERI PER SALUMI Oltre al dilemma del materiale ce ne sono altri: quale forma deve avere il tagliere scelto per i salumi e quanto grande dev’essere? Anche qui le variabili sono molteplici. I taglieri più classici sono quelli in legno di forma circolare, spesso realizzati a mano artigianalmente, con superficie liscia o ruvida. I taglieri rotondi hanno il vantaggio di permettere la disposizione dei salumi a cerchi concentrici, alternando così in ogni strato due o più affettati diversi fino a giungere al cuore del piatto. Le misure dei taglieri tondi variano dai 20 fino ai 50 centimetri di diametro e offrono superfici di diversa estensione per piatti più o meno ricchi.
I taglieri rettangolari sono altrettanto validi e mettono a disposizione maggiore spazio per distribuire le fette di prosciutto, bresaola, speck, salame e tutti gli altri salumi: in questo caso si può dedicare un lato a ciascuna tipologia di alimento. Le dimensioni dei taglieri rettangolari sono anch’esse variabili: quelle medie sono comprese tra i 30 e 50 centimetri di lunghezza.
Attenzione a non scegliere taglieri troppo piccoli: i classici assetti di legno di lunghezza inferiore ai 25 cm sono ottimi per affettare salamini e slinzega, ma poco funzionali per il servizio in tavola.
COME PULIRE IL TAGLIERE DOPO L’USO Prestiamo la giusta attenzione non solo al prima, ma anche al dopo: una volta terminato il pranzo o l’aperitivo a base di salumi, il tagliere utilizzato va sempre pulito con cura. Una buona pratica è quella di non lasciare i taglieri di legno immersi a lungo nell’acqua né dimenticarsi cibi o residui sulla superficie, che tendono a penetrare nel materiale lasciando segni e macchie.
Ricordiamoci quindi sempre di rimuovere le tracce degli alimenti rimaste sul tagliere e di sciacquarlo rapidamente sotto l’acqua dopo l’uso, per poi lavarlo accuratamente con acqua calda e con l’ausilio di spugna e sapone per piatti. Un trucco per rimuovere più facilmente le macchie dal legno è quello di utilizzare la metà di un limone sulla superficie, sfruttandone l’acidità. Inoltre, il modo migliore per asciugare il tagliere è posizionarlo in verticale in uno scolapiatti o appoggiato al muro per evitare possibili deformazioni del legno e lasciarlo asciugare all’aria.
FONTE:
www.menatti.com