Uno dei ristoranti di cui avevo sempre sentito parlare ma non ero mai riuscito a visitare è quello de “A’ Camionista” ad Eboli per cui ,quando mia sorella mi ha chiesto di fare compagnia a lei il marito e la figlia per andare nel paesino in provincia di Salerno nel quale avrebbero partecipato al concerto di Renato Zero, non me lo sono fatto dire due volte.
Allettato dalla promessa di un invito a cena gratis con mio cognato (che non ha partecipato al concerto ma è stato mio complice nella scorribanda culinaria che vi sto per descrivere) ho chiesto subito di poter prenotare dalla “Camionista” e l’ho fatto con largo anticipo visto che saremmo stati li di sabato sera e che il ristorante è sempre pienissimo data la fama che si è creata nel tempo, anche grazie a trasmissioni come “Camionisti in trattoria”.
Arrivati al ristorante la vista non è il massimo. Siamo accolti da un ampio parcheggio dove campeggiano qua e la grossi camion e qualche macchina. Il locale è proprio li di fianco e all’entrata vi è un bancone bar con la cassa e alcuni ragazzi in camicia nera che ci accompagnano nella sala principale bella grande e dalla quale si diramano altre due sale laterali contornate da ampie vetrate.
Il metre, gentilissimo, ci fa scegliere il tavolo e ci accomodiamo. Non chiediamo il menu ma richiediamo l’antipasto della casa, una genovese di tonno ed una bella grigliata mista di pesce. Annaffiamo il tutto con un bianco del Trentino fresco e fruttato che ci ha accompagnato per tutta la cena.
L’antipasto ha una base standard e viene portato in un piatto di ceramica tondo e suddiviso in vari spicchi, all’interno dei quali trovano posto un assaggio di moscardini al sugo, insalata di polpo, baccalà con peperoni e olive, spigola gratinata su letto di pesto di basilico e dei bocconcini di salmone fritti e posti su cipolle rosse caramellate. Visto che l’antipasto è modulare e si può far aggiungere ad hoc anche altra roba, io mi sono fatto portare un piatto di crudo composto da un’ostrica, due gamberi rossi e due scampi (un pò poco direi visto che in giro si diceva che le portate erano molto abbondanti).
Il pesce è ottimamente cucinato ed il crudo è fresco e ben presentato. Dell’antipasto mi hanno colpito molto il moscardino al sugo e le crocchette di salmone, compatte e gustose, rese briose dalle cipolle rosse caramellate particolarmente dolci e vellutate. Quello che mi ha stupito veramente però è il primo piatto, composto da ziti alla genovese di tonno, una vera e propria gioia per il palato, un tripudio di sapore che mi ha sconvolto i sensi. Il sugo alle genovese era fatto alla perfezione, le cipolle dolci e succose si sposavano alla grande con i generosi pezzi di tonno rosso, compatto e calloso al punto giusto, rendendo il piatto un viaggio emozionale in equilibrio tra dolcezza e sapidità che mi ha lasciato estasiato.
In questo tripudio di sapori non poteva mancare poi un classico della cucina di mare come la grigliata mista, composta da pesce spada, tonno, seppie e gamberoni. Anche qui i pezzi erano abbastanza grandi e ben grigliati ma si poteva fare di più in fatto di abbondanza. Ho notato (e la prossima volta opterò per questa soluzione) che agli altri tavoli venivano portate delle assi di legno piene di grigliata e frittura che facevano venire veramente l’acquolina in bocca…
Il pesce era fresco e buonissimo per cui ci siamo sentiti veramente soddisfatti. Mancava il tassello finale che per me è stato rappresentato da una bella fetta di torta di fichi, alta e morbida, alla cui base c’era una cialda in stile cheescake gustosissima.
Alla fine il conto da 131 euro in due ci sembrava un pò eccessivo ed in nostro aiuto è corso il maitre che ha arrotondato il costo finale a 100 euro, abbastanza onesto ma (a mio avviso) non in linea con le quantità proposte. Se passate da Eboli o vi recate li per qualche concerto al Palasele, il mio consiglio è di fermarvi in questo fantastico ristorante per scoprire le storie che raccontano i loro squisiti piatti di pesce, vi assicuro che non ve ne pentirete.