La formula magica del vero godimento risiede, a mio parere, nel connubio tra il giusto ambiente e l’ottima cucina; riuscire a mangiare bene, con materie prime fresche e di prima scelta, cucinate secondo le tradizioni e farlo in un ambiente caratteristico, capace di solleticare i sensi e la fantasia, sono la vera ricetta della felicità per chi, come me, adora il buon cibo e l’ottima compagnia.
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Ecco perché ogni tanto mi concedo il piacere di andare a mangiare presso la “Casa di Caccia”, una splendida tenuta nel cuore dei boschi di Pietrapertosa, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, arrampicato sulle pittoresche Piccole Dolomiti Lucane e immerso nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato.
Lasciata la macchina e attraversato un sentiero che passa in mezzo agli alberi, si arriva alla struttura suddivisa in due edifici: il primo che sovrasta una grande piscina, dove sono ubicate le camere per gli ospiti (è infatti possibile soggiornare presso la struttura per vivere una bellissima esperienza nella natura) e l’altra che ospita il ristorante, organizzato in molteplici sale, ognuna con il suo fascino e le sue caratteristiche. La prima sala, quella dove mi è capitato di mangiare più spesso, è un tipico salotto rustico da chalet, con un grande caminetto in pietra, il legno alle pareti, divani e tavoli su cui troneggiano le teste imbalsamate di cervi, cinghiali ed altre creature della foresta. Un ambiente magico dove, prima ancora di sederti a mangiare, sei preso dalla voglia di avvicinarti agli innumerevoli oggetti che vedi sui muri o poggiati sui tavoli e che ricordano tutti le tipiche suppellettili di uno chalet di caccia.
Anche perché fino a qualche anno fa la tenuta era privata e serviva ai proprietari per rifocillarsi e riposare dopo le lunghe ed estenuanti battue di caccia nei boschi. Oggi invece il ristorante accoglie i commensali con tutto il calore del legno che ricopre le pareti e, specialmente nelle lunghe e fredde serate d’inverno lucane, con lo scoppiettio della legna che brucia nell’accogliente camino centrale, capace di riscaldare il cuore, ancor prima dello stomaco, dei fortunati ospiti della tenuta.
Il menu che i proprietari propongono è composto da un ricchissimo antipasto fatto da tante pietanze tipiche della tradizione del posto, un primo ricchissimo ed un secondo di carne con contorno di patate che lascia attoniti per la qualità degli ingredienti e per il modo magistrale con cui vengono cucinati.
Pronti, via e si parte con un mega tagliere di speck, salame, soppressata e capicollo a cui fanno compagnia mozzarelle freschissime ed una ricotta enorme da dividere tra i commensali. Arrivano poi nell’ordine i fiori di zucca pastelli, la frittata di peperoni, una parmigiana di melanzane divina, bruschette con crema di funghi e lardo caldo e, “last but not least” come dicono gli inglesi arrivano a chiudere la carrellata, i fagioli con pancetta serviti in coccio.
Tutte queste bontà vengono accompagnate da fette di pane casereccio che non ci si può esimere da intingere nei sughetti e nelle salse che lo chef di Casa di caccia ci propone negli antipasti. Degno di nota anche il servizio, portato avanti con grande cura e grandi sorrisi da un gruppo di carinissime collaboratrici di sala che, quando lasciano i vari piatti, descrivono il loro prezioso contenuto.
Ma è arrivato il momento del primo piatto che è la prima vera sorpresa del desco. In un capiente piatto ovale ci vengono serviti degli spaghetti alla chitarra con speck e porcini che lasciano letteralmente senza parole. Ricchi, gustosi, cremosi sono sicuramente il cavallo di battaglia della cucina. Scendono giù che è un piacere ed ogni boccone è una vera e propria gioia per il palato. Basti pensare che dopo una sontuosa scarpetta (non vogliamo mica lasciare nel piatto tutto quel preziosissimo condimento???) non ho resistito ed ho richiesto sfacciatamente il BIS.
Ero pieno come un uovo quando è arrivato un altro pezzo da 90, uno stufato di manzo a bassa temperatura con una cremina di verdure sopra a dir poco sublime. La carne, suddivisa in bocconcini giganti, era una gioia per gli occhi ma ancor più per il palato. La cottura a bassa temperatura rende la carne morbida e digeribile, la salsa alle verdure fa tutto il resto e ti lascia quella sensazione di appagamento che solo i piatti migliori riescono a regalare. Se posso darvi un consiglio, non esagerate con gli antipasti e lasciate spazio a questa vera e propria leccornia per i carnivori che, come me, sono appassionati ai secondi piatti.
Il tempo di assaggiare due patate al forno sabbiate per accompagnare il nostro fantastico secondo che ci viene fornito il colpo di grazia finale! Una mattonella di cheescake glassata con del cioccolato bianco che porta a coronamento lo splendido pasto appena concluso.
E’ tutto splendido alla Casa di caccia, chi viene qui per mangiare tanto e bene troverà la giusta sfida per il proprio stomaco. Quando vi verrà servito il digestivo sarete sazi e contenti e a riportarvi con i piedi per terra sarà il conto, severo ma giusto, soprattutto in rapporto alla qualità delle materie prime e alla maestria con cui vengono cucinate.
Quella della Casa di caccia di Pietrapertosa è una vera e propria “esperienza culinaria” che mi sento di consigliare a tutti colori che amano la natura e vogliono trascorrere una giornata (o ancor più una fredda serata invernale) in un posto magico avvolto nella natura, in cui assaggiare i prodotti che la terra di Basilicata, ricca di storia enogastronomia, saprà regalare ai golosi che vorranno lasciarsi incantare dallo spettacolo delle dolomiti lucane!
Buon appetito!!!